giovedì 17 agosto 2006

LA TOMBA DI PERIANDRO

Quel ministro afgano non era stato informato della grande menzogna imperante in Italia: che i nostri soldati non sono in Afghanistan come parte della coalizione che sta facendo la guerra, ma come turisti capitati per caso in quell'ameno esotico paese e visto che ci sono danno una mano a fare del bene, anzi del benissimo.

O forse era stato informato, ma avrà pensato che lo stessero prendendo in giro; avrà detto sorridendo imbarazzato ai suoi italici callidissimi interlocutori: andiamo, signori miei, vi sembra il caso di scherzare su cose così serie?

Non poteva immaginare che da cinque anni in Italia il governo in carica (quale che sia il colore della casacca, il siglario e la retorica di cui s'ammanta il mandrino di volta in volta dicasterialmente assiso) fa la guerra ma dice al paese che sta facendo la pace; nè poteva immaginare che l'intero parlamento italiano appoggia la guerra ma beninteso spacciandola per pace (con quattro sole eccezioni: tanti hanno votato contro la guerra di tutti i mille e passa fra senatori e deputati), facendo strame della legge fondamentale dello stato italiano, quella Costituzione che pure il popolo italiano ha voluto difendere con le unghie e con i denti ancora poche settimane fa; e non poteva infine immaginare che tutte le forze politiche italiane presenti dove si fanno le leggi sono unanimi nel fare la guerra, nel chiamarla pace, nel distruggere la base e la fonte stessa della legalità, nel perseverare nell'abominio delle stragi di cui la guerra consiste.

Subito dopo la rivelazione della nudità del re, la solita solfa, la solita canea, la solita colluvie, la solita logorrea dei dichiaratori a ripetizione. Per smentire quello che smentire non si può, poichè il decreto parla chiaro, e tutte le posticce pupazzate della propaganda non possono nascondere l'effettuale realtà: l'Italia è pienamente coinvolta nella guerra afgana, con proprie forze armate sul terreno sotto comando Nato e con proprie unità navali sotto comando Usa. L'Italia è lì in palese violazione della legalità italiana ed internazionale. l'Italia è lì come complice dell'invasione e dell'occupazione, delle stragi della guerra infinita. L'Italia è lì a far morire esseri umani.

E solo quattro parlamentari su mille si sono opposti alla guerra e alle stragi. E non c'è un solo partito rappresentato in parlamento che si opponga. E non c'è un solo giornale o televisione che si opponga.

E dei diecimila movimenti sedicenti pacifisti quasi solo i medici scalzi di Emergency hanno continuato a opporsi alla guerra e alle stragi; e della marea di parole che tracima ogni giorno nella rete telematica quasi solo questo foglio e chi penosamente lo imbastisce ha continuato tutti i giorni a opporsi. Con la forza della verità. E con un dolore ogni giorno crescente.
*
Tutte le guerre la stessa guerra. Tutti gli omicidi lo stesso omicidio. Vi è una sola umanità.

Peppe SINI

4 commenti:

Anonimo ha detto...

La guerra non va in vacanza e diventa ogni giorno più crudele. In Libano, in Galilea come a Gaza, in Iraq e in Afghanistan. Per questo il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani e la Tavola della pace hanno deciso di convocare ad Assisi una manifestazione nazionale che si svolgerà sabato 26 agosto 2006.

“Incontriamoci ad Assisi”- si legge nell´appello - “per gridare ancora più forte la nostra denuncia e il nostro progetto di pace". “Questa guerra è una tragedia per tutti. Anche per noi. Non mettiamo la testa sotto la sabbia. Non arrendiamoci all´idea di un conflitto e di un odio senza fine”.

La manifestazione di Assisi è anche una risposta al pressante invito di Papa Benedetto XVI che ha chiesto a tutti di “offrire il loro fattivo contributo alla costruzione di una pace giusta e duratura” e all´appello dei giornalisti italiani inviati in Libano, Israele e Gaza.

L´Appello rivolto “a tutte le donne e gli uomini di buona volontà” ha già raccolto l´adesione di numerose organizzazioni della società civile, comuni, province e regioni.

Ancora una volta chiediamo a tutti gli organi di informazione e di comunicazione, pubblici, privati e indipendenti, di dare voce alla pace. Non c´è bene più grande da promuovere e da difendere insieme.

Per contatti:
Alessandra Tarquini 3479117177
stampa@perlapace.it
www.tavoladellapace.it

Anonimo ha detto...

Iniziativa per la pace, semplice quotidiana e funzionale:
UN ROSARIO AL GIORNO.
E' questo ciò che chiede la Regina della Pace, "Con la Preghiera ed il Digiuno si possono fermare le guerre".
Aggiungete alla Marcia del 26 la recita del Rosario, se la Marcia è lunga si possono dire tutti e 4 i Misteri avrete la Regina della Pace con voi ed allorà si che la Pace sarà veramente un obiettivo rangiungibile.

Gli Amici di Padre Aldo Bergamaschi ha detto...

Caro Amico Giovanni,

da una veloce "scorsa" sul suo blog, apprendo che lei è giovane, entusiasta della vita e fortemente radicato nella soluzione "mariana" ai mali che affliggono l'umanità.

Vorrei avere la sua ferrea certezza. E invece sono un cristiano debole, di quelli che non osano chiamare in ballo Cristo, Madonna e Santi per invocarli di porre rimedio alle umane stoltezze.

Magari la recita del Rosario fosse funzionale come lei prospetta! Cos'è che non funziona? Lo recitano in pochi? Lo recitano senza convinzione? La Madre di Dio dovrebbe "manifestarsi" di più? Non so... qualcosa mi sfugge.

Se temessi che i cristiani alla Vittorio Messori passassero di qui a leggermi, eviterei di sbilanciarmi; invece, guardi, ho qualche remoto sospetto che tanti morti ammazzati siano il risultato delle commistioni tra Chiese e poteri. E più le Chiese possono contare su un vasto consenso popolare, più esse collezionano responsabilità sul fronte dei disastri in cui l'umanità versa. Da sempre, con o senza rosari.

E allora ho un altro remoto sospetto: che Maria non voglia le nostre invocazioni, poco o tanto ipocrite, ma la conversione al piccolo, semplice, questo sì funzionale precetto (chiamiamolo 'invito') che il di Lei Figlio ci ha voluto trasmettere: Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati.

Lontano anni luce!

Rispettosamente, Giovanni

Anonimo ha detto...

Il suo veloce sguardo al mio blog è stato molto gradito. La ringrazio.
Mi consenta solamente una brevissima considerazione che spero condivida. Ed è questa che parte dalla sua penultima frase "Lontano anni luce", penso di no caro amico Giovanni siamo più vicini di quanto Lei possa immaginare, siamo entrambi sotto la Croce di Cristo. Io sono sotto un braccio della croce attaccato a Maria, che Gesù sul quel monte e su quella Croce mi ha donato come Madre, Lei è sotto l'altro braccio della croce da solo.
Fraternamente Giovanni.