lunedì 6 febbraio 2006

Encicliche copyright

Per pubblicarla dovremmo tagliarla.
Per non tagliarla dovremmo pagarla.
Per tagliarla dovremmo misurarla.
Per misurarla dovremmo giudicarla.

Una fatica che lasciamo ad altri. Le lettere si iniziano, si svolgono e si concludono. E la lettera del successore di Pietro più di altre.

Vi immaginate le prime comunità cristiane che si vedevano arrivare le lettere degli Apostoli o a pezzi e bocconi o intere solo per pochi, quelli in grado di versare sonanti sesterzi? Ve lo immaginate Paolo che predicava le virtù partendo dalla fede e si interrompeva prima di arrivare alla Carità in attesa di altra moneta per continuare?

Le encicliche vanno diffuse integrali, per completezza di informazione, ma soprattutto senza dovere misurare le parole. E invece le parole volano via dalla costrizione a merce. Gli scritti del papa scuotono e riscuotono i primi frutti del decreto vaticano sul copyright.

Lo scorso 24 gennaio è stato reso noto il messaggio di Benedetto XVI per la Giornata mondiale delle comunicazioni. Parlando della degenerazione dei mezzi di comunicazione, il papa scrive: “Queste degenerazioni si verificano quando l'industria dei media diventa fine a se stessa, rivolta unicamente al guadagno, perdendo di vista il senso di responsabilità nel servizio al bene comune”.

Proprio mentre papa Ratzinger diffondeva queste parole, le case editrici Baldini & Castoldi e Piemme hanno ricevuto dalla Libreria Editrice Vaticana - che, in base alle nuove norme vaticane, detiene in esclusiva i diritti d'autore sugli scritti del papa (v. Adista n. 5/06) - due ingiunzioni di pagamento per diverse migliaia di euro per aver pubblicato, senza aver prima stipulato un contratto con la Lev, qualche decina di righe di documenti e omelie di papa Wojtyla e di Benedetto XVI.

A Baldini & Castoldi è stato chiesto il 15% del prezzo di copertina - di cui 15mila euro come anticipo, oltre a 3.500 euro di spese legali - per ogni copia venduta del Dizionario di papa Ratiinger (pp. 130, euro 9,90), una guida al pontificato di Benedetto XVI curata dal vaticanista della “Stampa” Marco Tosatti che, in particolare per la redazione delle voci “abbandonati”, “barca”, “frutto” e “misericordia”, ha utilizzato meno di 50 righe dell'omelia Pro eligendo pontifice (pronunciata in apertura di Conclave dall'ancora card. Joseph Ratzinger) e dell'omelia della prima celebrazione eucaristica presieduta da papa Benedetto XVI. Nella lettera inviata all'editore dall'avvocato Carmine Stingone per conto della Lev si propone, “per puro spirito conciliativo”, di chiudere la questione con una semplice scrittura privata.

Pare però che Baldini & Castoldi non abbia intenzione di pagare, anche perché il libro è uscito qualche giorno prima dell'emanazione del decreto del card. Angelo Sodano (datato 31 maggio 2005) che affida alla Libreria Editrice Vaticana i diritti d'autore del papa. Pagherà invece fino all'ultimo centesimo la casa editrice Piemme che a luglio 2005 ha dato alle stampe un libro del vaticanista del “Giornale”, Andrea Tornielli, I miracoli di Papa Wojtyla (pp. 136, euro 12,90). Per la pubblicazione, in appendice, del cosiddetto “testamento spirituale” di Giovanni Paolo II (che occupa uno spazio di 9 pagine) - peraltro distribuito a suo tempo a tutti i giornalisti direttamente dalla Sala Stampa vaticana, senza alcuna indicazione di copyright -, la Lev ha chiesto 5mila euro.


33199. ROMA-ADISTA

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