venerdì 24 marzo 2006

LETTERA APERTA AL CARDINALE CAMILLO RUINI

Giovedì, 23 Marzo 2006 ore 9:10

Caro Cardinale,

mi perdoni l’ardire, ma sono parroco della parrocchia più “rossa” d’Italia dopo Alfonsine e Argenta, ed il suo ultimo intervento mi pone dei problemi notevoli in questo squarcio pre-elettorale. Tanto per capirci da queste parti ancora non gli è andata giù la scomunica del ’48, con la quale la nostra “ditta” buttò fuori dalle chiese la metà del Popolo di Dio ed è ancora vivo il ricordo, nelle persone di una certa età, dell’alternativa alla quale li sottoponeva il mio predecessore: “O strappi la tessera o non ti do l’assoluzione!”. Per la cronaca, nessuno strappò la tessera e di conseguenza mi ritrovo una parrocchia di impenitenti comunisti. Io sono sicuro che le sue affermazioni (“la Chiesa non dà indicazioni di voto”) siano da interpretarsi alla lettera, come dice la morale sociale che mi è stata insegnata all’Istituto Teologico di Assisi. Purtroppo le sue precisazioni (od “orientamenti di voto” che dir si voglia) sono state interpretate in modo alquanto strumentale da molti esponenti dello schieramento della “Casa delle libertà” che hanno ritenuto di leggere il suo intervento come una legittimazione della politica del Governo Berlusconi ed un invito palese ad orientare il voto dei cattolici verso la “Casa” medesima.

Guardi che la cosa non è di secondaria importanza perché molti, tra le persone che incontro quotidianamente, si chiedono il senso del suo intervento e si chiedono anche perché, tra le sue riflessioni, non ci sia una parola che ricordi ai politici
il dovere evangelico dell’accoglienza dello straniero;
l’esigenza biblica di unire la parola Pace alla parola Giustizia;
i comandamenti che proibiscono di idolatrare le merci e adorare gli uomini (fossero anche “grandi”);
di approvare leggi che fanno del commercio delle armi qualcosa di simile al commercio delle arance, di rubare (deputati condannati che legiferano);
di dire falsa testimonianza e approvare legittimamente bilanci falsi; la virtù cristiana della povertà anteposta al mito occidentale della ricchezza e del benessere;
il dovere dell’etica anche in politica per non trasformare i governi in “bande di ladri”;
il dovere dei media di non istupidire la gente con programmi demenziali confezionati ad arte per distruggere i valori della famiglia e del vivere civile;
il dovere di predicare la pace sempre, sempre, sempre… e di considerare che l’Italia è piccola e il mondo della fame e della guerra è tanto grande bussa alle nostre porte.

Per carità: l’aborto, l’eutanasia, il divorzio, i Pacs… sono problemi gravissimi. Ma la gente, la sera, quando torna a casa, non mangia i Pacs, né si mette a fare disquisizioni su Luxuria e su Caruso. Semplicemente si siede a mangiare e in genere fa i conti con i soldi, con le ultime notizie del TG, con la sciatalgia di Berlusconi (problema gravissimo per tutta la nazione) e si sorbetta le cifre dei morti degli ultimi attentati in Iraq, dei cani abbandonati, del gatto di Blair e degli ultimi disastri nel mondo.

Caro Cardinale, dica una parola semplice sulla laicità. Ci racconti che mai la fede è un elemento di giustificazione delle ideologie. Di quella comunista lo sappiamo, ma sia chiaro neanche di quella fascista, nazista, leghista, nazionalista, fondamentalista e neanche dell’idolatria del mercato e della ideologia della “Casa del Liberismo”, camuffata da armata in difesa dei valori cristiani.

Ci dica, come insegna la morale cattolica, che nessun partito interpreta i valori cristiani, che la fede non è mai inglobata nei partiti, nei movimenti, nelle coalizioni e che la fede è altro, fatta dai testimoni e che mai, e poi mai, la fede, può essere considerata proprietà privata di qualche “Casa”, il “passepartout” dei politici sedicenti “cristiani”.

Io continuerò a rassicurare i miei parrocchiani che, anche se voteranno per l’Unione, non ci saranno conseguenze per la loro vita spirituale né per la loro vita eterna, perchè votare liberamente per una lista (visto che ci è stato tolto il diritto di scegliere i candidati) è l’unico straccio di democrazia che ci è rimasto, e perché la libertà di coscienza è l’ultimo baluardo di dignità che ci è ancora concesso in questi tempi calamitosi.

Mi perdoni, sono sicuro che la sua intenzione era esattamente quella di affermare l’assoluta laicità del voto del 9 aprile. Ma sa, a volte le intenzioni vengono fraintese...


don Gianfranco Formenton

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Francamente non sembra una lettera scritta da un sacerdote. Chi chiama la Santa Chiesa "ditta" dovrebbe seriamente porsi il problema di capire per chi sta lavorando.
Sono sicuro che i suoi parrocchiani se lei gli parlerà di più di Cristo Signore della Vita e di Maria Regina della Pace non avranno dubbi su come votare il 9 aprile.

Anonimo ha detto...

L’aborto, l’eutanasia, il divorzio, i Pacs… sono problemi gravissimi. Ma la gente, la sera, quando torna a casa, non mangia i Pacs, né si mette a fare disquisizioni su Luxuria e su Caruso. Semplicemente si siede a mangiare e in genere fa i conti con i soldi,...
Per uno che dice di aver studiato all'istituto Teologico di Assisi non c'è male: il criterio primo per sapere chi votare sono i propri soldi. Come fate a essere così ciechi da credere che a sinistra siano tutti buoni e caritatvoli?
Quelli che spaccano le vetrine dove sono in lista? Quelli che si stavano pappando una banca (e non li hanno accusati manco di evasione fiscale) dove sono in lista? Quelli che per il potere non hanno esitato a fare un patto col diavolo, coi neonazisti della rosa, dove sono in lista? quelli che prima hanno sputato contro in nostri carabinieri in Iraq e adesso hanno fatto un totale voltafaccia (ossia si accorderanno con Iraq e USA per il ritorno) dove sono in lista? quelli che con Visco e Amato ci hanno rapinato legalmente negli anni '90 dove sono in lista? quelli che sono stati conniventi con l'eversione negli anni di piombo dove sono in lista?
E si potrebbe continuare...

Anonimo ha detto...

Se l'avessi davanti le stringerei la mano! Complimenti!

Aggiungerei anche questo.
Uno dei gravi problemi del Cattolicesimo oggi è la coerenza.
Alcuni esponenti del centrodestra, che ora ci viene a parlare di difesa della famiglia è divorziato e rispostato (Casini e Berlusconi, tanto per fare dei nomi).
Con quale faccia .. e con quale coerenza può dire certe cose?
Da un certo punto di vista, pur essendo Cattolica praticante, preferisco chi, pur religiosamente a me contrario (ateo), porta avanti delle convizioni e fa delle scelte coerenti con il suo pensiero a persone che pur di racimolare qualche voto esibiscono temi "cari" a noi cattolici per abbondolarci, pur essendo incoerenti nella loro vita.